Il Vesuvio brucia ancora tra ritardi e balzi di responsabilità In evidenza

Scritto da  Francesco Servino Pubblicato in Attualità Letto 6432 volte

Diciamolo chiaramente: quello che si sta verificando nel Parco Nazionale del Vesuvio è un disastro senza precedenti. Di chi è la colpa? Del signore coi capelli tinti che si aggira tra i boschi? O forse si doveva - e si poteva - fare qualcosa di più alle prime avvisaglie del cataclisma, quando ancora era contenibile? In Italia manca la cultura dell'ammissione della colpa: chi chiamerà "imbecilli" questa volta De Luca? E il presidente del Parco? E' esente da responsabilità perchè è "guaglione"? Non scherziamo, servono preparazione e competenze per ricoprire certi incarichi, non basta la buona volontà che sicuramente nessuno vuole mettere in dubbio. Il disastro che si è verificato è il disastro della politica. E poi basta raccontare frottole: non è vero che i primi incendi sono stati appiccati lunedì, già sabato mattina venivano avvistati e fotografati con i telefonini e condivisi su facebook! Penoso e tardivo è stato il dispiego di mezzi. Chi e perchè ha sottovalutato la minaccia? I vesuviani devono saperlo. Da quasi una settimana, e per un'intera notte da incubo, a Terzigno e a una grossa fetta dei comuni vesuviani la montagna ha tolto il respiro! Il dramma della terra dei fuochi ha raggiunto il suo apice. Colpa di un piromane? Diamogli un volto, un nome e cognome: com'è possibile che non sia stato localizzato se era evidente in che modo si stesse muovendo, appiccando roghi da San Giuseppe fino a Trecase. Troppo comodo è accettare tutto con rassegnazione, aspettando che il solito giornalista locale tiri fuori i pensieri e si esponga. Chi scrive, proprio in qualità di giornalista, si chiede prima di tutto cosa nasconda il silenzio imbarazzante dei media: perchè la TV di Stato non ha dedicato ampio spazio al disastro in corso? Si vogliono coprire le responsabilità di qualcuno? O esistono catastrofi di serie A e di B? Quanto sta accadendo sarebbe meritevole di collegamenti, edizioni straordinarie del TG. Non va accettato nulla con rassegnazione: il bruciore, il dolore al petto che la popolazione avverte è dovuto a una nuvola di veleni che lascerà inevitabilmente delle conseguenze. Guai a pensare "adda passà 'a nuttata": in un lampo sarà come se nulla fosse mai accaduto. E invece è accaduto. E accadrà ancora

Ultima modifica il Giovedì, 21 Luglio 2016 13:41